domenica 1 luglio 2012

To do list dell'estate

Ricerche
Un obiettivo sensato per il periodo estivo è quello di andare on-line sul sito di Family Search per controllare i nuovi archivi digitalizzati che sono stati aggiunti per controllare se ci sia niente di utile. A giugno ho avuto ottimi risultati, sia per la parte bolognese della famiglia di mio padre, sia sulla parte cuneese della famiglia di mio marito, perciò vale la pena analizzare meglio i risultati.
Organizzazione
 Devo controllare di aver scannerizzato e organizzato tutti i documenti che ho in originale. Poi li devo collegare alle persone del mio albero che ho sul programma del PC.
Formazione
 Mi piacerebbe andare a qualche conferenza estiva sull'Ottocento...

1940 US Census - I was there!

Negli Stati Uniti i documenti diventano disponibili dopo 72 anni dalla loro creazione. Perciò quest'anno hanno reso pubblico il Censimento della Popolazione del 1940. Il 2012 era una data che i genealogisti, soprattutto americani, aspettavano con ansia.
La grande differenza rispetto alla pubblicazione del Censimento 1930, avvenuta 10 anni fa, è soprattutto nella capacità di coinvolgere migliaia di persone per ottenere la digitalizzazione di questo enorme archivio nazionale. Dal 2 aprile, data in cui le immagini di tutto il Censimento sono state rese pubbliche, ad oggi, 1 luglio (e perciò in soli 3 mesi) il popolo della rete ha lavorato incessantemente. Trasponendo i dati letti sui singoli fogli in un database su cui si possono effetture ricerche, ognuno degli oltre 150.000 partecipanti ha aggiunto un tassello...
E anche io posso dire "C'ero!" Ho lavorato attraverso Familysearch.org per indicizzare il Censimento del 1940, e ne sono orgogliosa!
Ho anche preso la "medaglia" di partecipazione!


Per non parlare di quelle relative agli stati che mi hanno incuriosito:
per esempio, ma anche dove avevano emigrato una parte degli antenati di mio figlio!

In the U.S., documents become available after 72 years from their creation. So this year they finally released the 1940 Census of Population. The year 2012 was a date that genealogists, especially Americans, were waiting anxiously.

The big difference compared to the publication of the 1930 Census, which took place 10 years ago, was especially in the ability to involve thousands of people to get the digitalisation of this huge national archive. From April 2, the date on which the images of all the Census have been published to date, July 1 (and therefore in only three months) people all over the world has worked tirelessly. Transposing the data, read on individual sheets, into a database where you can carry out searches, each of the
over 150.000 participants added a piece ...

Now I can say "I was there!" I worked via Familysearch.org to index the Census of 1940, and I'm proud!I also took a "medal" for participation!

mercoledì 30 marzo 2011

17 marzo 1861

I festeggiamenti per i 150 anni dell'Unità d'Italia non sono stati scevri di polemiche sulle modalità con cui il nostro territorio fu unificato.
L'unificazione fu infatti un processo con luci ed ombre: la storia, come viene raccontata ancora oggi sui libri di testo, racconta il Risorgimento come una forma di liberazione dell'Italia dall'oppressione, semplificando e tralasciando tutte le critiche.
La mia famiglia di allora abitava tutta nel territorio che fu “unito”, perchè tutti erano originari dell'Italia settentrionale.
Dal lato paterno, il trisnonno Marco, originario di Castelfranco Veneto, in quella data viveva a Fano con la seconda moglie Clelia, sposata lì e da cui proprio quell'anno nasceva Adele, la sorellastra del mio bisnonno Alessandro che aveva all'epoca 7 anni. Il trisnonno Marco si era trasferito a Fano da poco, forse per sfuggire a Radetzky, che già nel 1849 aveva emesso pubblico avviso perché tutti i renitenti alla leva fossero attivamente ricercati, e lui era fra quelli. Marco aveva già partecipato alla campagna per l'Unità d'Italia nel 1848 e 1849, e stava attivamente contribuendo a quella del 1860-1861, promosso al grado di Luogotenente. Da lì a qualche anno, forse per rincorrere gli aneliti risorgimentali, tutta la famiglia si trasferì a Genova, dove mise radici.
A Genova, o meglio negli immediati dintorni, viveva in una famiglia contadina con altri 4 fratelli e sorelle il mio bisnonno Carlo, che all'epoca aveva solo 2 anni. Il papà aveva già 45 anni, ma sarebbe vissuto in campagna fino a 75 anni.
Vita contadina faceva anche, probabilmente, il ramo materno dell'epoca: mio nonno festeggiava il suo primo anno di vita sulle colline intorno a Genova. Di lì a poco si sarebbero trasferiti tutti in città dove il trisnonno fece il cameriere.
L'ultimo trisnonno, Andrea, se la passava molto meglio, se negli anni successivi, diventato grande, fu in grado di aprire una banca! Poi trasformata in agenzia di cambi... Della sua famiglia però so ancora poco, se non che Andrea aveva al momento dell'Unità solo una ventina d'anni e non era ancora sposato.

mercoledì 2 marzo 2011

I Necrologi sul Secolo XIX

A volte, dove non arriva lo Stato Civile o la nostra immaginazione, può essere utile consultare gli annunci funebri dei quotidiani locali per trovare membri della famiglia sconosciuti o i loro nomi e soprannomi, o ancora per scoprire quali membri della famiglia erano viventi al momento.
Il Secolo XIX è il quotidiano di Genova dal 1886.
Forse non sempre è stato il più letto, ma questo perchè le notizie del porto qualche volta sono state più importanti della cronaca!
A Genova comunque si dice che la prima cosa che la gente legge sul Secolo XIX sono i necrologi.
Non so se fosse così anche nel passato...
Al momento non è possibile trovare l'archivio di questo quotidiano on line, anzi pare che nemmeno lo stesso editore ne conservi una emeroteca completa.
La serie quasi completa del Secolo XIX dalla sua fondazione viene conservata alla Biblioteca Comunale "Berio" di Genova, ed è consultabile su microfilm per gli anni passati, e su cartaceo per gli anni prossimi.
Ogni anno è "spalmato" su più bobine, a seconda di quante pagine furono stampate. Nel 1800 il giornale era molto più scarno di quanto non sia ai nostri giorni!
I necrologi veri e propri sono un'usanza iniziata nel 1900. Prima si pubblicava uno scarno elenco, una sorta di Stato Civile, che infatti ne era il titolo. Si dettagliavano i matrimoni, con i nomi degli sposi, i nati erano indicati in totale, così come fra i morti i bambini minori di cinque anni. Gli adulti venivano invece indicati per nome e cognome, se donne si indicava il cognome del marito, e l'età e professione.
Nel 1896 la morte della sorella del mio bisnonno era indicata come "Rosa Isola in Boero, 31 anni" e niente di più.
Più tardi gli annunci funebri iniziarono ad essere pubblicati per le persone più importanti, e contenevano per i conoscenti indicazioni utili alla commemorazione del defunto: per esempio che la famiglia non avrebbe vestito a lutto, oppure che si dispensava dalle visite. Infatti erano pubblicati sul Secolo XIX dalla famiglia del defunto, e non da chi lo conosceva.
Mano a mano, il necrologio è diventato sempre più frequente. Sono cominciati a comparire gli annunci funebri anche dei parenti, delle ditte in cui il defunto lavorava, o che erano di sua proprietà, per finire ad oggi, ad essere usati da tutti coloro che conoscevano chi è morto, che poi non si premurano neppure di andare al funerale per l'ultimo saluto.
Sometimes, when the Registrar or our imagination are not enough, it can be useful to consult the obituary of local newspapers to find unknown family members or their names and nicknames, or to find out which members of the family were living at the time.
"Il Secolo XIX"  is the most important newspaper in Genoa since 1886.
Maybe it has not always been the most widely read, but this is just because the news of the port sometimes have been the most important news!
In Genoa, however, it is said that the first thing that people read are the obituaries on "Il Secolo XIX".
I don't know if this also happened in the past ...
Currently there is not an online archive of this newspaper, in fact it seems that not even the publisher maintains a complete newspaper archive.
The almost complete series of "Il Secolo XIX" since its foundation can be found in the Biblioteca Comunale "Berio" in Genoa, and it's available on microfilm for the past, and on paper for recent years.
Each year is "smeared" over several microfilm, depending on how many pages were printed.
In 1800 the newspaper was much more sparse than it is today!
The obituaries began to be a real custom in 1900. Before a sparse list was published, a sort of Civil Registry, which in fact was the title "Stato Civile". Marriages were detailed, with the names of spouses, newborns were only mentioned in total, as well as deaths among children under five years. The adults were instead identified by name and surname, if women it was indicated the husband's surname, and age and occupation.
In 1896 the death of the sister of my great-grandfather was listed as "Rosa Isola in Boero, 31 years" and nothing more.
Later the funeral announcements began to be published for the most important people, and contained useful information for acquaintances to commemorate the deceased: for example, that the family wouldn't dress in mourning, or that people were dispensed from the visits. In fact they were published in "Il Secolo XIX" by the family of the deceased, and not by those who knew him.
Then, the obituary has become increasingly common. The obituary were also published by relatives, or by the companies in which the deceased worked, or that he owned. Today they are used by all those who knew the deceased, even if they do not go to the funeral for the last farewell.

lunedì 14 febbraio 2011

San Valentino! Happy Valentine Day!

Oggi si festeggia in gran parte del mondo la ricorrenza di San Valentino, patrono degli innamorati. La pratica di celebrazione della festa con bigliettini con frasi d'amore risale probabilemente alla fine del Medioevo.
Questa cartolina fu spedita dal mio bisnonno Nino alla moglie.
Saluti affettuosi, diceva.
Questa coppia che si tiene per mano in piedi su una barca mi fa sorridere...
"Sur le lac enchanteur, propice à nos amours
Nos coeurs seront heureux si vous m'aimez toujours"
Sul lago incantevole, propizio al nostro amore, i nostri cuori saranno felici, se mi amate ancora

Today we celebrate St. Valentine day in most of the world, patron saint of the lovers. The practice of celebrating this holiday with cards and words of love probably dates back from the late Middle Ages.
This postcard was sent from my great-grandfather Nino to his wife.
Loving, warm greetings, he said.
This couple holding hands standing on a boat makes me smile ...
On this enchanting lake, propitious to our love, our hearts will be happy, if you still love me 

mercoledì 9 febbraio 2011

An Italian hero! Un eroe risorgimentale...


Grazie alla mia amica Francesca, che riesce a fare per me ricerche sul posto, ho scoperto ieri che il mio trisnonno è stato un eroe risorgimentale, è fuggito dall'Impero Lombardo Veneto per combattere per l'Unità d'Italia.
Questa scoperta è ancora più importante se si pensa che quest'anno l'Italia festeggia i 150 dall'Unità.
Marco Saviane è stato parte di questo, e perciò anche io, adesso, 150 anni dopo, posso essere fiera di essere italiana!
Il documento qua sopra, conservato a Castelfranco Veneto dalla Biblioteca Comunale, a cui è stata donato dalla parte veneta della mia famiglia, dice:
MEDAGLIA COMMEMORATIVA
delle guerre combattute
PER L'INDIPENDENZA E L'UNITA' D'ITALIA
nel 1848, 1849, 1859, 1860-61
istituita con Regio Decreto in data 4 marzo 1865
Il Consiglio d'Amministrazione
dichiara che il Luogotenente ora dimesso dal servizio SAVIANI Marco
appartenente al 65° Reggimento Fanteria
ha fatto la Campagna del 1848 1849 1860-61 per l'Indipendenza e l'Unità d'Italia
per cui ha diritto a fregiarsi della Medaglia suddetta accompagnata da tre fascette corrispondenti alle Campagne cui prese parte.
Dato a Torino il 16 settembre 1865

Caro Marco, sei nei miei pensieri...

Thanks to my friend Francesca, who does research for me on the area, I found out yesterday that my great great grandfather was a hero of the Risorgimento, he fled from the Lombardo Veneto Empire to fight for the unification of Italy.
This finding is even more important when you consider that this year Italy celebrates the 150 anniversary of the Unification.
Marco Saviane was part of this, so now, 150 years later, I too can be proud of being Italian!
The document up here, kept by the Municipal Library in Castelfranco Veneto, which was donated by the Venetian part of my family, says:
COMMEMORATIVE MEDAL
of the wars fought
FOR THE INDEPENDENCE AND UNIFICATION IN ITALY
in 1848, 1849, 1859, 1860-61
established by royal decree on March 4, 1865
The Board of Directors
states that the Lieutenant now resigned from his post Saviani Marco
belonging to the 65th Infantry Regiment
did the campaign of 1860-61 1848 1849 for the Independence and the Unification of Italy
for which he is entitled to be awarded this medal accompanied by three bands corresponding to the campaigns which he took part.
Awarded September 16, 1865 in Turin

sabato 5 febbraio 2011

Cartoline dal bisnonno! My ggranpa postcards!


Dopo averle cercate ovunque qualche mese fa, ed avere rinunciato, due giorni fa ho finalmente ritrovato la mia collezione di cartoline.
Quando avevo 15-16 anni ho raccolto cartoline ovunque, e questo mi ha permesso, inconsapevolmente, di essere la custode delle cartoline che il mio bisnonno Bartolomeo, macchinista navale, mandò a sua moglie in più di 10 anni di traversate.
Le cartoline, che furono spedite fra il 1902 e il 1916, arrivano principalmente dai porti del Mediterraneo, ed alcune dal Nord Europa.
Testimoniano l'affetto del mio bisnonno materno per la sua famiglia, soprattutto per la moglie, che adorava.
Sono veramente fiera di questa ri-scoperta, e sto lavorando sulle cartoline per conoscere meglio la famiglia del nonno.

After searching everywhere a few months ago and given up, two days ago I finally found my collection of postcards.
When I was 15-16 years I collected postcards from everywhere, and this allowed me, unconsciously, to be the guardian of the old postcards that my great-grandfather Bartolomeo, a marine engineer, sent his wife in more than 10 years of crossings.
The cards come mainly from the ports of the Mediterranean, and some from Northern Europe.
They testify the affection of my maternal great-grandfather to his family, especially his wife, whom he adored.
I'm really proud of this re-discovery, and I'm working on postcards to learn more about the family of my grandfather.